ROAGNA vs. BORGOGNA

Tasted Tuesday, January 26, 2016 by galenico with 674 views

Introduction

Evento unico in compagnia del sommo Luca Roagna

Flight 1 - BARBARESCO (8 Notes)

  • 2009 Roagna Barbaresco Vecchie Viti Montefico 93 Points

    Italy, Piedmont, Langhe, Barbaresco

    Parte balsamico, inaspettatamente fresco per un 2009! Alla menta si intervallano fragoline di bosco e rose, lievemente zuccherate. Il calore etereo si intuisce, ma non è mai fastidioso.
    In bocca è elegantissimo, equilibrato, perfettamente maturo e screziato da una trama minerale che ne amplifica la freschezza.
    Magistrale interpretazione dell' annata.

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  • 2010 Roagna Barbaresco Vecchie Viti Asili 93 Points

    Italy, Piedmont, Langhe, Barbaresco

    Naso più intenso rispetto al Montefico 2009, e di profilo più sexy. Yogurt al lampone, glassato, glicerico e dolcioso. Poi la cera e l' incenso. La parte carnale del frutto è impreziosita da una vena minerale quasi amara. anche la parte balsamica e vegetale è presente, ma è schermata maggiormente dal frutto rispetto al Montefico 2009.
    Bocca acidula, tesa, ancora immatura e dinamizzata da una mineralità pulsante. Longevità e sviluppo futuro di grande auspicio, ma al momento è ovviamente più contratto rispetto al Montefico. 93-95

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  • 2008 Roagna Barbaresco Vecchie Viti Montefico 95 Points

    Italy, Piedmont, Langhe, Barbaresco

    Il più fresco finora, the nero, sangue, carne frollata lo rendono grondante di implusi...da perdersi ore. In bocca esce l' annata straordinaria per compiutezza e tannino puntiforme. Magistrale gestione del legno e dell' estrazione in un connubio di potenza e austerità, che lo rendono elegantissimo e senza peso, seppur abbia una persistenza superiore al 2009 e all' Asili 2010.
    Finale struggente al finocchietto e polvere di the nero.
    Vino immenso

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  • 2007 Roagna Barbaresco Vecchie Vigne Asili 91 Points

    Italy, Piedmont, Langhe, Barbaresco

    Molto sul frutto maturo, etereo e caloroso, ma meno stratificato. Bocca carnale, ancora tanto sul frutto rosso e i fiori tipici del cru.
    Non è trementamente caldo né surmaturo, anzi...ma l' annata si fa sentire e nel confronto con le altre annate, pecca un pochino di banalità.

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  • 2008 Roagna Barbaresco Vecchie Viti Pajè 97 Points

    Italy, Piedmont, Langhe, Barbaresco

    Frutta affumicata, avvolta da un velo pungente di menta. La bocca emoziona per lievità e scorrevolezza. Tannini e rovere si arrendono all' espressività debordante degli impulsi aromatici che foderano le mucose con un' eleganza e una consapevolezza degna solo dei più grandi vini.
    Medio corpo e persistenza struggente con un ricordo esotico di the alla pesca sul finale interminabile che ricorda tanto il Monfortino 2008.
    Uno di quei vini che ti restano stampati nella mente per anni.....

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  • 2005 Roagna Barbaresco Crichët Pajé 94 Points

    Italy, Piedmont, Langhe, Barbaresco

    Profilo aromatico simile al Crichet 04, ma più caloroso, lievemente più alcolico ed etereo. Anche il tannino è meno rifinito. Sarebbe un vino straordinario se non bevuto insieme alla perfezione della finezza del 2004.

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  • 2004 Roagna Barbaresco Crichët Pajé 96 Points

    Italy, Piedmont, Langhe, Barbaresco

    Scuro, magmatico e incatramato. Etereità balsamica che danza su una coltre di frutta nera come il carbone. In bocca è un concentrato di nebbiolo estratto dalla terra viva, acidità e sale sfociano in una mineralità caustica e frastornante. Finale eterno, di equilibrio estremo.
    Un monumento di longevità, degno dei più grandi vini italiani.

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  • 2001 Roagna Barbaresco Crichët Pajé 94 Points

    Italy, Piedmont, Langhe, Barbaresco

    Da Magnum è ancora più contratto e adolescenziale rispetto agli altri Crichet più giovani. Tanto frutto, tanto corpo, molto arrotondato. Goudron e terra.
    In bocca è incazzato nero!! Croccante acidità da giovincello, un monumento di freschezza immortale.
    Da attendere con fiducia....

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Flight 2 - PINOT NOIR (8 Notes)

  • 2009 Joseph Drouhin Chambolle-Musigny 1er Cru Les Amoureuses 91 Points

    France, Burgundy, Côte de Nuits, Chambolle-Musigny 1er Cru

    Al naso parte subito torrefatto, e purtroppo questa nota di caffelatte non abbandonerà mai il sorso anche dopo ore di decanter. E' un peccato perchè la materia è sensuale e carnosa. Corpo esile e sorso soave, reso ancora più scorrevole da una mineralità vegetale davvero insolita per un' annata così solare. Probabilmente Drouhin riserva a questo 1er cru dosi di legno nuovo superiori a quelle degli altri 1er Cru ( vedi Clos des Mouches), trattandolo come un Grand Cru, e purtroppo al momento, ne strozza l' esplosione aromatica.
    Per ora non degno di un Amoureuses, visti anche i commenti di altri assaggiatori.

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  • 2010 Philippe Pacalet Ruchottes-Chambertin 95 Points

    France, Burgundy, Côte de Nuits, Ruchottes-Chambertin Grand Cru

    A distanza di un mese dal primo assaggio, non posso che confermare questo vino come uno dei nasi più intossicanti che si possano trovare nel panorama vinicolo mondiale. Erbe amare, incenso, ragù, fiori. Pornografico, sfrontato e stordente. I toni restano sull' amaro anche nell' esplosione finale di arancia amara e pompelmo rosa.
    Vino intossicante

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  • 2001 Domaine du Clos de Tart Clos de Tart 92 Points

    France, Burgundy, Côte de Nuits, Clos de Tart Grand Cru

    Foglie di pomodoro, sugo, pizzetta all' origano. Il naso è un pò strano e non molto pinot, l' annata fresca lo aiuta, ma il marchio di fabbrica concentrato e materico del Clos de Tart, permane e non gli permette mai uno sviluppo arioso. La bocca è un carroarmato, anche se in pantofole di velluto!
    Acidità e frutto da vino di 2 anni, legno dolce ancora sensibile, ma la pregevolezza della fattura e la profondità del finale non mancano di una certa eleganza ( se paragonato ad altre annate).
    Non sarà mai un Clos de Lambrays ( come è giusto che sia!)

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  • 2005 Domaine Fourrier Gevrey-Chambertin 1er Cru Clos St. Jacques Vieille Vigne 93 Points

    France, Burgundy, Côte de Nuits, Gevrey-Chambertin 1er Cru

    Scuro, profondo, nebuloso, ma a differenza di tanti 2005 è tutt' altro che chiuso. Toni sanguigni e terrosi, vino molto fisico già dal primo impatto.
    La bocca è ancora sul frutto, ma non immatura. Anche il tannino di Gevrey è ancora molto sensibile e contribuisce all' ampiezza tridimensionale del finale che troverà slancio e flessuosità tra molti anni.
    Già molto buono adesso e dal potenziale infinito

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  • 2000 Alain Hudelot-Noëllat Richebourg 93 Points

    France, Burgundy, Côte de Nuits, Richebourg Grand Cru

    Naso non perfettamente limpido e a fuoco: difficile da decifrare. Frutto candito, salame, salsa di soia, sembra un po' troppo avanti.
    In bocca invece è un vero 2000 fine, esile, ma pieno di succo. Il frutto è gentile e ha un tocco rustico che lo rende credibile. La caratteristica che più affascina è la lievità del corpo, sorretto solo dall' acidità e da tanto sale. Il finale è vibrante e cristallino e la persistenza giocata su piccoli accenni.
    Buono e particolare

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  • 2004 Domaine Méo-Camuzet Vosne-Romanée 1er Cru Cros Parantoux 97 Points

    France, Burgundy, Côte de Nuits, Vosne-Romanée 1er Cru

    Piccante, affumicato, spezie e verdura bollita. Il frutto è trasfigurato dal millesimo e assume un profilo unico e affascinante. La presenza in bocca è enorme, ma senza pesantezza. Non c' è traccia di immaturità o fastidiose note vegetali; il sale si impossessa delle mucose e le corrode per lasciare un segno indelebile. Sul finale si ammorbidisce e fa capolino il frutto morbido che ricorda la cola.
    Estremo equilibrio e finezza accompagnano a un finale interminabile ed elegantissimo. Non so sé è merito della vigna o della mano di Jayer, ma questo vino è stato una rivelazione.

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  • 2002 Domaine Robert Chevillon Nuits St. Georges 1er Cru Les Vaucrains 95 Points

    France, Burgundy, Côte de Nuits, Nuits St. Georges 1er Cru

    Nulla di nuovo che non abbia già scritto nei precedenti assaggi di questo vino incredibile, se non che sta continuando a maturare e diventa sempre più buono!!! Sangue, fango, sudore... un vero Nuits St Georges.
    La bocca è tagliente, il tannino mordente e il frutto scurissimo addolcito da un legno gestito alla perfezione.
    Lungo, insanguinato e di complessità inimmaginabile.
    Capace di tenere testa a Cros Parantoux 2004 di Méo-Camuzet e a Clos de la Roche 2002 di Dujac. ( a un quinto del prezzo!!)

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  • 2002 Domaine Dujac Clos de la Roche 94 Points

    France, Burgundy, Côte de Nuits, Clos de la Roche Grand Cru

    Anche qui il profilo è sanguigno, ma più dolce e floreale rispetto al Vaucrains. Se paragonato a quest' ultimo, il Dujac è più etereo, fine e sottile, i raspi creano complessità di aromi, senza appesantire il corpo e il vino scorre lieve, quasi fluttuante e morbido.
    Tannino e rovere ancora sensibili. Sarebbe ancora più emozionante se bevuto da solo, ma stasera a fianco al Vaucrains, ha un pochino il fiato corto e manca dell' esplosività dinamica di Chevillon.
    Credo che tra qualche anno sarà ancora meglio.

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