50 ANNI AIS PIEMONTE

TORINO MUSEO DELL' AUTOMOBILE
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Flight 1 (23 Notes)

  • 1999 Roberto Voerzio Barolo Brunate 89 Points

    Italy, Piedmont, Langhe, Barolo

    Classico profilo concentrato e maturo dei vini di Voerzio: frutto tostato immerso nelle spezie dolci del rovere. La bocca è ancora fresca e acidula, intervallata da un croccante frutto candito, ma il legno è sempre troppo fastidioso e il finale ricorda il cappuccino. Solito vino moderno che piace agli americani. Non è proprio il mio genere di Barolo.

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  • 2000 Poderi Aldo Conterno Barolo Riserva Granbussia 90 Points

    Italy, Piedmont, Langhe, Barolo

    Da 5litri Magnum. Naso invitante, traspare l' annata generosa in un profilo di frutta matura, zuccherata e macerata. Legno perfettamente integrato e aromi molto suadenti.
    La bocca non conferma le attese, è simile al profilo legnoso e imballato di Voerzio. Scomposto e banale.

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  • 1997 MastroJanni Brunello di Montalcino Vigna Schiena d'Asino 91 Points

    Italy, Tuscany, Montalcino, Brunello di Montalcino

    Poca corrispondenza tra il naso maturo, terziarizzato (funghi e sottobosco) e la bocca vibrante, ancora tesa e scorrevole.
    Tannino sapido e finissimo. Non male, molto croccante e gustoso

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  • 1996 Tenuta San Guido Sassicaia 90 Points

    Italy, Tuscany, Bolgheri, Bolgheri Sassicaia

    Già al naso traspare una grande eleganza e una pulizia di fattura fuori dal comune. Sa molto di peperoni arrosto, ha il suo fascino.
    La bocca è ancora indietro, balsamica, squillante e acidula.
    Il medio corpo che manca di materia lo rende ancora un pochino crudo.
    Da attendere

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  • 1995 Tenuta San Guido Sassicaia 91 Points

    Italy, Tuscany, Bolgheri, Bolgheri Sassicaia

    Molto più fruttato e maturo rispetto al 96, rotondo e compiuto.
    L' acidità è ancora vibrante, ma perfettamente controbilanciata dalla maturità fenolica e dalla sfericità d' insieme.
    Finale lungo e carnoso. Buono

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  • 1989 Conterno Fantino Barolo Sorì Ginestra 89 Points

    Italy, Piedmont, Langhe, Barolo

    Marroncino polveroso. Classica terziarizzazione del nebbiolo: funghi, cuoio e chinotto. La bocca è elegante e setosa, ancora molto integra. Torna il chinotto a rendere l' insieme piuttosto monocorde.
    Finale affumicato molto intellettuale.

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  • 2005 Giacomo Conterno Barolo Cascina Francia 89 Points

    Italy, Piedmont, Langhe, Barolo

    Naso invintante, solare, molto bucolico. Fragoline di bosco e finocchietto selvatico. Purtroppo la bocca non è minimamente all' altezza del Cascina Francia: ingolfata dal legno e dal tannino grossolano.

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  • 2004 Castello di Neive Barbaresco Riserva Santo Stefano 93 Points

    Italy, Piedmont, Langhe, Barbaresco

    Da Magnum. Pulitissimo, imbellettato di fiori e goudron. Elegante bilanciamento tra la dolcezza del frutto confit e la parte amara del catrame.
    In bocca è di medio corpo, scorre soave e zuccherato, floreale e femminile.
    Il tannino è ancora un pochino contratto dalle note di rovere, ma il tempo è dalla sua parte. Ricorda le ultime riserve di Cortese.
    Stupendo

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  • 2006 Giuseppe Quintarelli Amarone della Valpolicella Classico 93 Points

    Italy, Veneto, Valpolicella, Amarone della Valpolicella Classico

    Naso pungente, pirazinico quasi da Cabernet. Erbe alpine balsamiche, paprika. Profondo e stratificato. Poi la frutta matura e i canditi. Tradisce quasi completamente la sua natura dolce. Da starci minuti e aspettarlo mentre cambia di attimo in attimo.
    La bocca è molto corrispondente con l' olfatto. La dolcezza è dosata magicamente, come solo il Bepi sa fare. Tannino carezzevole di radici e cola. Scorrevolezza impensabile per un vino di 16,5% di volume.

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  • 2006 Joseph Drouhin Grands-Echezeaux 89 Points

    France, Burgundy, Côte de Nuits, Grands-Echezeaux Grand Cru

    Naso spavaldo, apertissimo e rotondo. Frutti rossi zuccherati, carnale e passionale. Forse ha bisogno di tanta aria o altri anni di bottiglia, ma la bocca non accompagna il profilo estivo degli aromi e delude per banalità e legno ancora asciugante. Finale corto e non degno di un Crand Cru

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  • 2006 Domaine du Clos de Tart Clos de Tart 92 Points

    France, Burgundy, Côte de Nuits, Clos de Tart Grand Cru

    Da Magnum. Visciole, prugne e tamarindo.... una seta. Fattura di classe e purezza, ricorda i vini potenti e struggenti di de Vogue.
    Bocca piena, profonda e precisa. L' acidità lo rende più leggero di quello che è in realtà. Il tannino è ancora un pochino appesantito dal rovere, ma promette decenni di vitalità. Da attendere 4-5 anni.
    Sempre una bella bottiglia

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  • 2002 Château Haut-Brion 91 Points

    France, Bordeaux, Graves, Pessac-Léognan

    Pirazinico, sensazione di maturità non perfetta. Profilo molto vegetale e balsamico che prende il posto del classico frutto polveroso, delle spezie terrose e tabacco tanto cari a Haut-Brion. Bocca perfettamente coerente con l' olfatto: peperone verde, muschio, erba di campo. La persistenza è costruita sulla vibrazione minerale e il tannino è morbidissimo, di pregevole fattura. Annata particolare, piacevole, ma lontana da picchi emozionali.

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  • 2007 Tertre Rôteboeuf 88 Points

    France, Bordeaux, Libournais, St. Émilion Grand Cru

    Torrefatto, zuccherato e candito, ricorda i vini di Joseph Roty. Il frutto è ben inserito in questo profilo caldo e avvolgente, ma la bocca è banale, un pochino impastata e rustica. Legno ancora fastidioso e assenza di freschezza e mineralità.

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  • 2004 M. Chapoutier Ermitage Le Méal 92 Points

    France, Rhône, Northern Rhône, Hermitage

    Da Magnum. Verdure bollite, prugne e cuoio. Sugo di carne e mostarda.
    Bocca glicerica, ovattata e oleosa. Tannino perfettamente compiuto e vellutato. Finale di erbe amare e sale che amplifica e distende il sorso.
    Molto buono e easy

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  • 1995 Bodegas Vega-Sicilia Ribera del Duero Valbuena 5° 93 Points

    Spain, Castilla y León, Ribera del Duero

    Profilo autunnale di foglie bagnate, carne e sangue rappreso.
    All' assaggio la dolcezza del frutto e la polverosità tabaccosa ricordano un Brunello old-style, ma è la vibrazione acida a stupire per gioventù e brio.
    Ha un tocco rustico che lo rende accattivante, mai banale. Sul finale molto persistente, dal tannino granulare emerge un lato speziato e sapido corroborante che richiede cibo. Buonissimo, grande sorpresa della giornata.

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  • 2006 Dom Pérignon Champagne 90 Points

    France, Champagne

    Rocce sbriciolate, lieviti vivi e sassi bagnati. Il pérlage è ancora insistente e quasi lo fa saltar fuori dal bicchiere. L' acidità non è sopra le righe, ma la bocca è ancora primaria, semplice e quasi cruda.
    Ha bisogno di molti anni di bottiglia per diventare un vero Dom Pérignon!

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  • NV Fallet-Prévostat Champagne Grand Cru Blanc de Blancs Extra Brut

    France, Champagne, Champagne Grand Cru

    Assaggio da due bottiglie diverse. Completamente diverso rispetto all' assaggio dell' anno scorso. Buccia di mele, tocco ossidativo e acidità citrina.... ricorda un savagnin (di quelli dozzinali) . Bah.... non mi ha convinto

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  • 2005 Gaja Langhe Chardonnay Gaia & Rey 89 Points

    Italy, Piedmont, Langhe, Langhe DOC

    Da Magnum. Naso completamente muto. Bocca ovattata, sa di burro chiarificato ma la sensazione tattile non è di eccesso di rovere, è solo il profilo aromatico dello Chardonnay. Il sorso è tutt' altro che impastato o grasso, scorre piuttosto bene bilanciato dall' acidità. La persistenza è di buona presenza, ma... cosa manca allora?
    Manca qualsiasi carattere di tipicità e di unicità per distogliere questo vino carissimo da una banalità che lo attanaglia.
    Non vale quello che costa né il nome di chi lo produce.

    Tanti ( troppi) Bourgogne lo prenderebbero a sberle!!

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  • 2005 Azienda Agricola Valentini Trebbiano d'Abruzzo 91 Points

    Italy, Abruzzi, Trebbiano d'Abruzzo

    Prati di camomilla e mimose, di un' eleganza carezzevole e fiabesca. Naso emolliente, ma allo stesso tempo profondo e vibrante, quasi speziato: impreziosito dalla classica scia sulfurea che caratterizza Valentini. Un naso da pelle d' oca.
    Purtroppo la bocca è ancora slegata, molliccia e banale. Il finale amarognolo tradisce un ricordo di rovere non ancora digerito.
    Da attendere, sperando che il tutto si condisca a dovere!

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  • 1998 Bonneau du Martray Corton-Charlemagne 87 Points

    France, Burgundy, Côte de Beaune, Corton-Charlemagne Grand Cru

    Naso quasi muto, tanto da chiedersi se nel bicchiere ci sia qualcosa!
    Bocca flaccida, stanca e annacquata.
    Nessun segno di ossidazione o stanchezza, né dal colore né dagli aromi.
    Semplicemente un vino di una banalità disarmante.

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  • 2010 Domaine Leflaive Puligny-Montrachet 1er Cru Les Folatières 92 Points

    France, Burgundy, Côte de Beaune, Puligny-Montrachet 1er Cru

    Classico naso di Madame. Fieno e stuoie secche creano la parte dry; la cremosità quasi da Créme Brulée e mallo di noce controbattono con la parte amara. Il naso è molto stratificato e complesso, anche se un pochino impacciato, non trasuda dinamismo né freschezza.
    La bocca è come sempre molto pulita e a fuoco. L' annata e la vigna si sommano in un sorso vibrante ed effervescente che ricorda una spuma al limoncello. Legno come sempre dosato con arte minuziosa.
    Ancora giovanissimo, ma di potenziale smisurato. 92-94

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  • 1979 Schloss Johannisberg Riesling Rotlack Kabinett Halbtrocken 87 Points

    Germany, Rheingau

    Un pugno nel naso! Esplosione di curry e miele affumicato. Paprika, brace e ogni tipo di spezia orientale pungente.
    Purtroppo ogni magia che si aspettava dal naso, viene subito cancellata da un profilo scomposto che alterna ondate di acidità e sale amaro.
    Vino sconclusionato e grossolano.

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  • 2007 Domaine de Chevalier Blanc 91 Points

    France, Bordeaux, Graves, Pessac-Léognan

    70% Sauvignon - 30% Sémillon.
    Lanolina e mango, un retaggio di note fermentative quasi da Champagne.
    La cremosità è sempre controllata e mai oleosa, al contrario il profilo aromatico è molto invitante e coinvolgente.
    La bocca è ancora giovane, acidula e la solforosa eccessiva. Il sorso sottile è giocato più sulle note di cedro e bergamotto che sul coté esotico, e la freschezza e leggerezza dell' insieme fanno più Sancerre che Péssac.
    Il finale glassato ricorda il cotone ed è forse il rincuorante presagio che la gioventù possa smussarsi con gli anni e la fiducia verrà ricompensata.

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