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89 Points

Friday, December 27, 2013 - Credo che questa che mi sto accingendo a fare, sia la recensione più difficile che mi sia mai capitata.

Ore 18:00 apro questo campione nel mondo di eccellenza italiana.
Le aspettative sono superate. Appena aperto naso e palato incredibili.
Naso di grafite, mirtillo, vaniglia e liquirizia.
Palato altrettanto meraviglioso: cioccolato, una punta di tabacco, liquirizia, vaniglia. e tanta altra roba che la mia imperizia non riesce a decifrare. Che meraviglia. Penso: se è così appena aperto chissà tra qualche ora.
Ore 20:30 tutto si è spento. Monocorde, ed io e mia moglie facciamo fatica a finirlo.
Questo vino è come un dragster, un centometrista; da tutto subito ma alla prima curva si spegne. La stoffa c'è ma è limitata al solo primo impatto. Ti fa sognare ma non mantiene quello che ti promette. E' un vino piacione, costruito per stupire subito e per vincere nelle degustazioni in serie che non permettono approfondimenti per mancanza di tempo. Un vino senza identità e senza carattere. Ha tutto e niente.
Questo vino, si muove al contrario dei grandi bordeaux in cui mi sono fortunatamente imbattuto (chateau Margaux 98 e Gruaud larose 2000) dove appena aperti non sanno di niente e diventano meravigliosi solo dopo una buona ossigenazione.
Conclusione:
Mi è piaciuto? Si. Lo ricomprerei? NO! (sigh ho una bottglia del 2009).
Non penso che lasciarlo lì possa migliorare le cose. Spero di sbagliarmi.
94 appena aperto, 90 dopo 2 ore. Considerato però il prezzo elevato non posso che dare un 89 punti.

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3 comments have been posted

  • Comment posted by mauropallido:

    1/9/2014 10:07:00 AM - Molto interessante.
    Ammetto che non ho mai bevuto l'Ornellaia! (una lacuna piuttosto appariscente, ne convengo), ma questa tuo racconto non mi meraviglia, anzi mi pare proprio convincente. Magari era una bottiglia non del tutto perfetta, ma se non aveva difetti, sorprende ugualmente pensando che tra l'altro il 2006 è anche un ottima annata.
    Ad ogni modo ne terrò assai conto se e quando stapperò un'Ornellaia. Mi pare di capire che sia un vino da ossigenare direttamente nel bicchiere a tavola e seguirne le esplosive evoluzioni immediate.

    P.s.: Ma, alle 18:00 lo avevi decantato o avevi solo aperta la bottiglia?

  • Comment posted by Euge67:

    1/9/2014 11:25:00 AM - Ciao Mauro,
    ho aperto la bottiglia alle 18:00, mi son versato una generosissima quantità in un bel bicchiere grande e largo, fatto roteare per qualche minuto annusandolo, e poi assaggiato. Non ho reputato il caso di metterlo in un decanter in quanto non sentendolo chiuso non l'ho reputato opportuno ma controproducente. Forse è stata una scelta sbagliata. Comunque, tant'è.
    Nessun difetto comunque, tappo perfetto, comprato l'anno scorso in Auchan Monza che ha (anzi aveva) una stanza climatizzata ed umidficata. Tenuto nella mia cantinetta ad una temperatura oscillante tra i 14 gradi d'inverno e i 18 gradi d'estate con il controllo "manuale" dell'umidità oscillante tra il 70 e l'85%.
    Insomma, a questa bottiglia d'Ornellaia non riesco proprio a trovarle nessuna scusa plausibile che ne attenui la debacle.

    Un caro saluto e cin cin a te :-)

  • Comment posted by mauropallido:

    1/9/2014 12:55:00 PM - Si, hai ragione, non credo abbia attenuanti. L'unico dubbio che mi era rimasto è che potesse essere un'eccessiva ossigenazione in decanter (a volte secondo me, vini particolarmente delicati rischiano di perdere il loro meglio).
    Questo invece mi sembra più il caso del tipico "super vinone" italiano moderno, come dici bene tu, eccellente per stupire nelle degustazioni estemporanee, ma carente di affondo e che mostra la corda, una volta a tavola, nel confronto con una bella cenetta.
    Ciao, e grazie dell'utilissima nota di degustazione.

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