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CENA BORGOGNA GATTO NERO

RISTORANTE GATTO NERO TORINO

Tasted September 27, 2015 by galenico with 341 views

Flight 1 (7 notes)

White
1999 Joseph Drouhin Beaune 1er Cru Clos des Mouches Blanc France, Burgundy, Côte de Beaune, Beaune 1er Cru
94 points
Degustato alla cieca. Giallo carico, maturo, polposo. Gli aromi sono di un' intensità e una finezza da lasciare a bocca aperta. Legno perfettamente integrato, soave, aromatico e sensuale. Nessun segno di surmaturazione, l' acidità è smussata e il sorso vellutato, quasi emolliente.
Profumatissimo, ma mai banale né ruffiano. Sommo esercizio di cesello, concretezza e stratificazione aromatica degni di un Grand Cru e conferma di una vigna straordinaria. Pura emozione.
White
2001 Domaine des Comtes Lafon Meursault 1er Cru Les Genevrières France, Burgundy, Côte de Beaune, Meursault 1er Cru
92 points
Degustato alla cieca. Rispetto al Clos des Mouches 99, è quasi muto al naso e timidissimo, tutto è sussurrato.
L' austerità contenuta e aristocratica del Genevrières è amplificata dall' annata fresca, e regala un profilo finissimo in cui i fiori bianchi e la mineralità danzano in punta di piedi. Poca è l' impronta del legno che invade le annate più generose di Comte Lafon e il vino scorre elegantissimo e quasi soffuso, vestito di un candore angelico.
Consiglio di attendere ancora qualche anno o di caraffare molte ore in anticipo per liberare gli aromi ancora pigri e nascosti.
Red
1993 Comte Armand Pommard 1er Cru Clos des Epeneaux France, Burgundy, Côte de Beaune, Pommard 1er Cru
Degustato alla cieca. Necessarie almeno 3 ore di decanter per svegliare un gigante inchiodato.
Viola quasi inchiostro, dopo 22 anni il frutto è ancora vivo, succoso e abbellito da spezie piccanti, l' acidità e il tannino ricordano di che pasta erano fatti i Pommard di una volta.
Non diventerà mai un Vosne-Romanée, ma è un vino aggrappato alle sue origini contadine e ne va fiero. Richiede cibi sostanziosi, ma ripaga con sostanza e carattere. Bella sorpresa che sarà matura tra altri 10 anni.
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Red
1990 Domaine René Engel Clos Vougeot France, Burgundy, Côte de Nuits, Clos Vougeot Grand Cru
92 points
Degustato alla cieca.Bottiglia in forma strepitosa, ma consiglio di non caraffare. Sottobosco, tartufi, humus, ma anche la polvere e il cuoio.
Vino nebuloso, maschio, ma scorrevole, per nulla sovraestratto né legnoso e irrigidito. Fattura sopraffina e bevibilità che tradisce i suoi 25 anni.
Purtroppo gli aromi suadenti e terrosi si perdono con i minuti nel bicchiere, sarebbe un vino memorabile se non bevuto in compagnia degli altri giganti della serata.
Red
1996 Domaine Armand Rousseau Père et Fils Gevrey-Chambertin 1er Cru Clos St. Jacques France, Burgundy, Côte de Nuits, Gevrey-Chambertin 1er Cru
95 points
Degustato alla cieca. Il profilo è simile al Richebourg di Méo-Camuzet, addirittura più profumato e fine, meno sparato. Rose, viole, fiori di ogni colore e sapore.... una carezza di primavera. La grandezza di Rousseau sta nel vestire uno Gevrey di annata classica e austera, con la grazia e la leggerezza di uno Chambolle tutto profumo e pizzicotti.
Se il naso è da 101 centesimi, la bocca non riesce del tutto a mascherare l' annata ( meno male!!) e scopri un vino quasi sottile, in cui acidità, medio-corpo e graffio, sono ancora in gioco, ma ormai legati indissolubilmente alla trama aromatica incantevole.
Consiglio di attendere ancora qualche anno per aggiungere maturità al palato.
Vino incantevole che conserva tutti i caratteri del suo terroir e non li perderà mai: la persistenza è cesellata e tramata di acuti piuttosto che dalla possenza foderante di un Grand Cru, ma la classe è immensa e sufficiente per innamorarsene.
Red
2000 Domaine de la Romanée-Conti Echezeaux France, Burgundy, Côte de Nuits, Echezeaux Grand Cru
94 points
Degustato alla cieca. Naso inconfondibilmente DRC, spezie pungenti, balsamiche, intenso e concentrato. Mi aspettavo un 2000 più sottile e invece il sorso stupisce per gioventù e complessità ancora da dipanare. Rispetto agli altri grandi vini della serata, è il più speziato, fresco, caleidoscopico e persistente, ma anche il meno maturo. Alla faccia del Cru "minore".
Consiglio tante ore di decanter o altri 5 anni di cantina per godere di sensazioni che oggi si intuiscono appena.
Vino già emozionante, anyway. 94-96
Red
2000 Domaine Méo-Camuzet Richebourg France, Burgundy, Côte de Nuits, Richebourg Grand Cru
96 points
Degustato alla cieca. Sicuramente la sorpresa della serata. Chi come me ( fino a ieri) avesse ancora dubbi e miscredenze sul fatto che i vini di Méo-Camuzet siano giganti vestiti di legno e alcool, farà bene a ricredersi, perché questo Richebourg ha lasciato tutti a bocca aperta.
Il miglior naso della serata: frutto carnale e sexy, poi le spezie dolci; il calore alcolico lo rende aperto ed etereo, e gli aromi ti accarezzano dolci e cremosi. A tratti un grande barolo ( Ca d' Morissio...?!)
Non ha la complessità di aromi e impulsi né la vibrazione giovanile dell' Echézeaux di DRC, ma è più maturo e carnoso e mai austero né mascolino come il Richebourg che ti aspetteresti.
In bocca l' emozione scorre elastica e setosa, ovattata, sinuosa come le curve di una donna nuda: femminilità grondante di fragoline dolci e legno della migliore fattura che scolpiscono indelebili nella memoria un Pinot efebico, indimenticabile.
Erotismo liquido.
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