WESTIN PALACE MILANO
Tasted Monday, January 28, 2019 - Tuesday, April 30, 2019 by galenico with 371 views
(2/4/2019)
Degustato alla cieca. 12 mesi barrique. Non diraspato.
Naso intimo, il fruttato è sottile, celato da una coltre di talco e lacca. Con l' aria si ripulisce, assume le sembianze efebiche di un Pinot di annata fretta, tratteggiato e sobrio. La parte floreale amara, il frutto non perfettamente maturo. Bello, ma per ora poco complesso.
Bocca esile, dall' anima nordica, leggiadra, squillante e beverina, ma tutt' altro che sfuggente. La persistenza è di grande presenza e il tannino ancora frena lo sviluppo.
Da attendere con fiducia alcuni anni, molto buono e alla cieca molto Volnay. Unico dubbio, il prezzo....
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(2/4/2019)
Degustato alla cieca. 100% PN. 9,5 g/l. Degorg. 05/2018.
Rosellino molto chiaro e brillante, tenue e cristallino.
Gelatina di frutta, pompelmo rosa, fiori, anice. Si sente lo zucchero già al naso. Profumi davvero eleganti e delicati, ma gourmand e accattivanti.
In bocca il frutto non è banale, ma davvero raffinato, non solo le semplici fragoline dei rosè classici, ma una carnosità che vira verso il sanguigno. La carbonica è impalpabile, il sale fa salivare tantissimo, e il finale cristallino e citrino sgrassa e smacchia.
Molto giovane, ancora acidulo e da aperitivo. Al buio non sa nemmeno di rosé: sale e acidità sono da Extra-Brut incisivo e teso.
Buono, soffice, guizzante e preziosamente sapido.
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(2/4/2019)
Degustato alla cieca. ( PN40% - PM 40% - CH20%)
Carnoso, molto accogliente, maturo e fruttato. Un confetto giallo ricoperto di zucchero a velo .Leggero, suimato ma espressivo e goloso.
Il naso non è per niente complesso, è molto friendly, easy e piacione, quasi al latte di mandorle.
In bocca ricorda un Prosecco extra-dry, con acidità e dolcezza che i rincorrono senza avere pace. Entra dolce, ma si gonfia in fretta e l' acidità vince su tutto. Diventa crudo nel finale, spaccato in due e quasi vuoto.
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(2/5/2019)
Degustato alla cieca (PN 35%-PM 35% - CH30%) 9g/l
Vinoso, infatico, erbaceo e sulfureo. Poca frutta, più sulle erbe amare officinali, il frutto è nascosto da una coltre tostata quasi caramellata e fermentativa. Poi gomma, gas, poco profumato.
La bocca è semplice, tornano gli idrocarburi, il talco, la gomma pane.
Poco corpo e tanta spinta acida.
Il vino non parte mai, non decolla, e il finale citrino e sbrigativo è la degna conclusione per uno spumante di massa da supermercato.
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(2/5/2019)
Degustato alla cieca. ( PN33%-PM33%-CH33%)
Gassoso, calcareo, molto asciutto ma in fondo si inizia ad avvertire il frutto giallo, maturo, e la fragranza del pane. Vinoso, voluttuoso, buccia di mele al forno e pepe. Bella parte balsamica linfatica a rinfrescare l' insieme, che presenta già una parte di evoluzione.
In bocca è sicuro, sodo, dritto e ficcante. Carbonica prepotente e croccantezza marina che fa salivare. Invoglia la beva, per quanto non sia un vino di persistenza nè di finezza. Buono, sicuramente il migliore tra i Négotiants della serata.
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(2/5/2019)
Degustato alla cieca. ( PN 90%) (Maggiore di 32g/l)
Gli imprevedibili vini di Beaufort riservano sempre grandi sorprese, e non sempre positive. Tanta nocciola tostata, parmigiano, polistirolo, straccio bagnato. Sa di rancido e di umidità. Il naso è indecifrabile, quasi fastidioso. Entrambe le bottiglie sono molto simili, sullo stesso registro.
Bocca rancida, chimica, e molto dolce. Na porcheria
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(2/8/2019)
Degustato alla cieca. (100% PN) ( Inox + Legno) ( Annata 2015 + VdR) Deg. 05/2018. 8 g/l
Rotondo, fresco e fragrante. Un fruttato che farebbe pensare allo Chardonnay. Il tutto è abbastanza rustico e giocoso.
Bocca scalciante, acidità viva e carbonica piuttosto in evidenza.
Poca complessità, un pò monotematico e non tanto persitente.
Uno Champagne classico, da aperitivo, senza velleità
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(2/8/2019)
Degustato alla cieca. (12 mesi Barrique) (80% 2013) (Deg. 02/2017).
Incipriato, canforato, molto vinoso e meno frutto dolce rispetto al Mailly.
Fine, tratteggiato ed elegante, meno aperto e meno immediato.
Bocca tesissima, quasi cruda e tagliente. Spuma al limone, poco accomodante e algido. Vino essenziale, minimale, sicuramente molto giovane.
Astenersi ricercatori di profumi inebrianti.
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(2/8/2019)
Degustato alla cieca. Annata 2013. 8g/l
Soffuso sulfureo e fermentativo. Ha bisogno di molta aria. Il naso è ancora poco a fuoco, un pò erbaceo, un pò fruttato. Con l' aria e il calore si apre e assume note quasi da Chardonnay: candito, affumicato, frutta secca e pepe. Molto ampio ed elegante.
La bocca è accomodante, lievemente dosata, ampia, avvolgente. Cambia marcia e ti trascina sempre più. Magico bilanciamento tra la parte soda, tesa e dinamica, e la carbonica perfettamente integrata alla tostatura al mallo di noce.
Scende impalpabile, di bevibilità contagiosa. Ha la tattilità degli Chenin di Chidaine, un misto tra emollienza ovattata e freschezza tonica e trascinante. Buonissimo
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(2/8/2019)
Degustato alla cieca. Solo inox. Annata 2014. Deg. 10/2017
Mare, luce, cristallo e calcare. Mela golden, infuso alla verbena. Longilineo, elegante, quasi puntiforme.
Bocca di struttura, ma rigorosa, serrata e austera. Tanto limone e sale amaro, dissetante e di grande persistenza, tutta giocata su acidità e sale.
Finto semplice che richiama la tavola, è molto più vino che Champagne.
Tanto giovane, ha bisogno di aria e anni di bottiglia. Solita purezza di fattura di Dominique Moreau.
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(2/8/2019)
Degustato alla cieca. Annata 2014. 3g/l. Deg 03/2018
Molto profumato, quasi esplosivo e molto ambizioso.
Cremoso, ovattato e sofisticato. Solito legno imponente di Collin che lo rende sexy, esibizionista e molto Chablis.
La bocca è carnosa, imperiosa e di eleganza rara. Fitto, ma mai greve, carbonica impalpabile e potenza senza peso. Il profumo e il rovere restano colonne portanti dell' insieme, fusi ad impreziosire una struttura imponente, che non manca di sapidità e bevibilità.
Vino memorabile
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(2/8/2019)
Degustato alla cieca. Annata 2015. Deg. 10/2017
Solito tono ambrato che tradisce la gioventù. Molto più asciutto, terroso e viscerale di Ulysse Collin. Mele al forno, panforte, legno bagnato. Poi il mare e il metallo fuso. Il tutto è davvero originale e affascinante e ricorda qualcosa di acquoso. Non profuma di Champagne, ma è un vino a tutto tondo che ricorda più un sidro o un distillato fresco e dissetante.
La bocca è austera, finissima e misurata, con la vinosità che pulsa di continuo in sottofondo. Lunghezza più che ampiezza, vino opposto al Maillons: più amaro, terroso e ossidativo, con tanti anni di futuro di fronte a sé. Vino catartico, da puristi
Buonissimo
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(4/3/2019)
Degustato alla cieca. No malolattica. 4,2g/l (deg. 3/2018)
Etereo, un pò di acquavite, alcol denaturato, amarognolo. Gamma aromatica serrata e non elegante.
Bocca citrina, affilata e glaciale. Denso, tagliente e compatto. Tanto acido, penetrante e rigoroso. Una limonata e poco più, manca tutta la struttura del vino.
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(4/3/2019)
Degustato alla cieca. Pinot Blanc. 3,5g/l (deg. 05/2017)
Sobrio, lattiginoso. Calcare e gesso. Tenero, delicato e appena accennato. Carnoso e fruttato, pollo, pop corn e frutta gialla.
Bocca accogliente, ma non manca la vibrazione della carbonica insistente. Salinità da bicarbonato. Finale caseario di crosta di parmigiano.
Corto e sempliciotto
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(4/3/2019)
Degustato alla cieca. Pinot Blanc. (deg. 07/2017)
Stilizzato, dritto, erbaceo e glaciale. Un filo di ossidazione, poi glutammato e vernice. La bocca sa di qualcosa di verde ( clorofilla, piselli, insalata).
Citrino, reattivo e molto spigliato, ma troppo semplice e monocorde.
Finale quasi un filo di acetica. Non mi è piaciuto.
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(4/3/2019)
Degustato alla cieca. 3,5 g/l (deg. 04/2017)
Bagnoschiuma allo zucchero filato. Elegante, fragrante, ma poco espressivo.
Bocca molto Chardonnay, vaniglia, burro fresco, wafer. Sorso tenero, avvolgente, soffice, appena appoggiato. Non cerca l' allungo, ha l' accoglienza e la bassa acidità di un St. Péray spumante.
Molto giovane, ancora da farsi.
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(4/3/2019)
Degustato alla cieca. 0 g/l
Ananas, banana, acquavite, tanto albedo da caco verde. Molto strano, ma non cattivo. Sa di linfa, di foglie umide, alghe e resina.
Bocca ferrosa, legata al suolo, sa di sassi e minerali della terra. Spiazzante, cangiante, movimentato. Onde che si infrangono, iodio, sale, erba bagnata e finale citrino. Credo sia l' annata a renderlo così strano, ma quando ti ci abitui non è male.
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(4/3/2019)
Degustato alla cieca. Rosé de Saignée
Manca la giocosità fruttata del classico rosato. La vinosità è arcigna, marina, erbe secche radici, terra umida e tartufi. Sembra un vecchio grignoglino austero e autorevole.
Bocca amarognola, sapidissima, pompelmo amaro, quasi tannico e rustico. Rosé molto particolare, vero, vivo, verace, ma non grossolano. Risciacqua e grassa. Buono, piaciuto parecchio.
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(4/3/2019)
Degustato alla cieca. 90% Pinot Meunier 11g/l - 2015+2014 (deg. 02/2018)
Rotondo, solare e fragrante. Abboccato, si avverte il dosaggio, ammicca e istiga la beva. Non pulitissimo, un pò di gas e gomma pane. Per nulla scontato, ha una bella parte di mandarino e buccia di agrumi. Poi carne di pollo e formaggio. Bocca filante, delicata e molto coerente con il naso. Gustoso, bel equilibrato tra sale e acidità. Beva compulsiva, va giù come l' acqua. Non complesso, a non gli manca nulla. Buono, l' aperitivo perfetto.
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(4/3/2019)
Degustato alla cieca. 80% Pinot Noir. 7g/l - Base 2014. Solo Inox.
Naso molto elegante, floreale e abboccato. Fresco, minerale, e carnoso allo stesso tempo. Vinosità profonda compatta, densa e quadrata. Sa di frutta secca tostata, molto ambizioso e ancora di acidità brusca e scalciante. Ha bisogno di qualche anno di bottiglia, ma si sente il gran manico. Molto buono, irreprensibile e veramente classico.
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(4/3/2019)
Degustato alla cieca. Base 2010 (deg. 08/2017)
Pieno, fruttato, giovanile e balsamico, composto ma non esplosivo. Dolcioso e lievitoso, un confetto.
Bocca molto indietro, vinosità da uva rossa, puliti, cristallino e risciacquante. Bocca acida, tannica, tesa e dritta. Ha bisogno di cibo sostanzioso e anni di bottiglia. Tutto giocato su sale e mineralità.
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(4/3/2019)
Degustato alla cieca. 80% Pinot Meunier. 2010+2011 (deg. 11/2017)
Naso super!! Distillato di prugna. carnoso, pieno e ossidativo alla Selosse. Fragrante di brioche e tanto frutto evoluto, ma perfettamente integro e trasfigurato. L' ossidazione è una delle componenti indissolubili del profilo aromatico. Bocca meno densa e strutturata di quanto ci si aspettava. Vivo, ma morbido e mai fiacco. Si appoggia e si espante. Sa di prugne a manetta. Bello il finale di crema pasticcera. Buonissimo
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(4/3/2019)
Degustato alla cieca. 63% Pinot Noir - 37% Pinot Meunier. 0g/l ( deg. 01/2017)
Mela cotogna, torrone, croccantino e prugne mature. Quasi liquoroso e distillato. Vaporoso, etereo, ambizioso, vuol proprio farsi notare.
Orientaleggiante, e ricco. Bolla finissima, splendida la parte aromatica che abbraccia l' acidità e il sale e risciacqua l' insieme.
Fitto, non lascia spazi liberi in bocca. Lungo e di incredibile equilibrio tra le parti. E' ancora giovane, ma la sapidità e il finale aureo lasciano intravedere un potenziale enorme. Grande manico e super vino.
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(4/3/2019)
Degustato alla cieca. 2015+2014 - 7 g/l
Classico e molto didascalico della Cote des Blancs. Vinosità asciutta, al limite dell' essenziale. Fine, pulito, etereo. Buccia di cedro, erbe amare, gesso. In bocca è molto dritto e appuntito, schiocca, sgrassa e frizza. Tanto sale amaro e acidità citrina. Tanto giovane, ma ben coerente e ben costruito.
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(4/3/2019)
Degustato alla cieca. Riserva di 15 annate. 6 g/l
Lievitoso, yogurtoso e meno invitante rispetto al Diebolt-Vallois. Si sente il maggior dosaggio e la gioventù fermentativa.
Vinosità banal e e un pò da chewing-gum. Scorrevole, molto spumoso e gasato. Fa rumore in ingresso, ma scivola via troppo in fretta. Bolla un pò agricola e acidità che non trova appiglio nella struttura. Evanescente, cedevole e sbrigativo.
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(4/3/2019)
Degustato alla cieca. Annata 2011. 3 g/l (deg. 07/2017)
Caldo, pieno, sudista e un filo tostato. Frutta soda in cui si sente già un filo di maturità. Mineralità chiara scintillante e luminosa. Poi la crosta del pane e la legna arsa. Bel naso.
Bocca perfettamente coerente, sferica, voluminosa, ma sorretta dal sale e lo eleva e lo rende persistente. La dolcezza dello sviluppo al cioccolato nero acidulo è la degna conclusione di un vino dal grande potenziale, ancora troppo giovane e da domare. Bella interpretazione spontanea, tonica e brillante di un millesimo complicato.
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(4/3/2019)
Degustato alla cieca. Annata 2012. 0 g/l ( deg. 03/2018)
Tanto Chardonnay: i fiori, la tostatura alla vaniglia, la frutta gialla primaria e sciroppata. Ambizioso, elegante e più aereo rispetto al Cazals. Sembra un Borgogna con le bolle.
La bolla è fine e densa, avvolgente. Bassa pressione del gas, quasi da Satèn. L' acidità è collaterale, mai in primo piano. Gli manca un filo di brio, è un pò ruffianello con questa dolcezza stilistica tipica del produttore, ma la confezione è da manuale.
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(4/3/2019)
Degustato alla cieca. Annata 2013 - 4 g/l (deg. 01/2017)
Tanta crema pasticcera, crosta di parmigiano e confetteria. sexy e piacione, intenso, goloso e molto Chardonnay. Il naso è molto mobile, passa dal frutto esotico alla carne bianca al bergamotto.
Struttura profonda, densa, sapida e penetrante, non giocosa come il naso. La bocca + molto più virile, quasi amara e metallica. Slanciata, lunga e propositiva. Ha tutto ciò che si desidera da uno champagne giovane dal grande potenziale. Finale al cedro candito e china.
Buonissimo, mi ha ricordato la mano di Agrapart.
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(4/5/2019)
Degustato alla cieca. Annate 2009-08-07 1g/l (deg. 09/2017)
Nasso caffè e polvere, tartufo e biscotti ammollati nel Brandy. Assomiglia al Bourgogne di Bizot. Ottone, acquavite, fiori gialli e un filo di ossidazione, ma tutto è pervaso dal rovere, per me eccessivo.
Bocca al caffelatte, cereali tostati, molto alcool e acidità volatile in primo piano. Vino fisico, grosso e per nulla elegante. Legno che ritorna nel finale amaro. L' ho trovato poco a fuoco e pesante. Non vale quello che costa
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(4/5/2019)
Degustato alla cieca. 100% Pinot Noir. 4 g/l (deg. 01/2018) Solo inox.
Naso di compatta vinosità, inconfondibilmente Pinot. Metallo dorato e un filo di maturazione ossidativa convincente e ben controllata. Frutta secca tostata e alghe. Schietto e sicuro, viene voglia di berlo.
Bocca tesa e sapidissima, dritta e di grande energia. Elettrizzante l' acidità e il sale che si intrufolano e lo rendono affilato.
Lungo, tattile e sostanzioso, anche se ovviamente troppo giovane.
Finale trascinante al succo di limone. Vino trascinante, di facile beva, ma non banale.
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(4/5/2019)
Degustato alla cieca. ( 50% Pinot Meunier - 50% Pinot Noir) Annata 2012.
4 g/l ( deg. 09/2017) Inox + legno.
Naso di frutta matura ossidata, più ampio, materico e tostato rispetto a Remy Massin, ma anche meno fresco. Etereo e leggermente distillato, si avverte il calore dell' Aube.
Bocca delicata, soffusa e carezzevole. Più acidità che sale, un filo lattiginoso. Ossidazione nobile di frutta secca e matura in cui l' acidità è un contorno alla sfera cerealicola che da fa nucleo. Finale ancora poco a fuoco al latte di mandorle.
Vino particolare, emolliente e intellettuale. Di non facile interpretazione
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(4/5/2019)
Degustato alla cieca. (89% Pinot Noir - 11% Chardonnay) Annate 2013-+2012. 6 g/l ( deg. 03/2018)
Giallo intenso, sa di mele grattuggiate. Con un filo di velo opaco da ossidazione. Poi spezie, curry, mele al forno. Terreno e poco aereo.
Bocca piena, carnosa, tanta materia e calore etereo. Ha un bel tratto salino e un bel finale all' amido di riso. Per ora è ancora compatto e muscoloso, ha bisogno di anni per distendersi, ma niente male. Piaciuto.
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(4/5/2019)
Degustato alla cieca. Brut Nature. ( deg. 04/2018)
Erboso, volatile e pungente, molto simile alla vinosità schietta e sparata di Remy Massin. Freschezza minerale, balsamica e tanto parmigiano. Vaporoso, respira, ti viene incontro.
Bocca non precisa, all' inizio resta la nota casearia, un pò sconclusionata.
Acidità fuori dal coro. Sembra un metodo ancestrale lasciato a briglia sciolta, che va un pò in tutte le direzioni senza aver ancora trovato una strada. Solita trama ovattata, tenera ed emolliente di Bouchard, ma lontano dai millesimi migliori.
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(4/5/2019)
Degustato alla cieca. Annata 2014. ( deg. 01/2018)
Frutta calda tostata, tabacco dolce, liquore alle erbe tipo Chartreuse e tanta amarena turgida. Cedro candito, noce di cocco, etereo e prepotente, esplosivo e di dolcezza ben gestita. Naso complesso, cangiante e molto affascinante. E' un ribollire di sensazioni, non lontano dalla mano di Ulysse Collin.
Bocca molto corrispondente. Ruggine, ottone, frutto turgido, e tagliente, asciutto e quasi tannico. Lungo, polposo, si aggrappa ma è senza peso.
Tanto agrume a rinfrescare un finale più gentile ed emolliente. Grande vino.
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(4/5/2019)
Reserve perpetuelle di tutti e 7 i vitigni, dal 2010. Brut Nature ( deg. 10/2017)
Eleganza austera e nobiliare, cristallino e minimalista, molto meno sfrontato e dimostrativo di Lassaigne. Frutta acidula, zenzero e crema. Composto, femminile e di equilibrio magico.
Bocca pazzesca per raffinatezza tattile. Fitto di acidità scura e linfatica. Bolla impercettibile e sferzata minerale amara alle erbe officinali.
Grande vino dal potenziale smisurato. Di approccio non immediato.
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NV Louis Roederer Champagne Brut Premier 90 Points
France, Champagne
(1/28/2019)
Degustato alla cieca. Annata 2013. 40%PN-40%CH-20%PM - Solo acciaio.
Naso vinoso, in cui il frutto è già trasfigurato su toni scuri di terra, tartufo, acquavite, frutta secca disidratata. Un filo di ossidazione, metallo, idrocarburi. E' davvero cangiante, complesso e accattivante per essere un vino "base"
La bocca è molto classica, salata, viva, assolutamente non da aperitivo. E' un vino dinamico, affilato e quasi amaro nella sua persistenza lontano da dolcezze abboccate. Ha sicuramente ancora tanti anni davanti. Buono, ma non facile
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NV Bérêche et Fils Champagne Brut Réserve 88 Points
France, Champagne
(1/28/2019)
Degustato alla cieca. Affinamento in legno. (30%PN-30%CH-30%PM)
Primario, fruttatissimo, quasi mostoso. Parte vinosa profonda lievitosa e quasi fermentativa. Tanta frutta giovane susina, mela, lampone.
La bocca è perfettamente ancorata all' olfatto. Acidità agrumata in primo piano, con il fruttato che imprime la dolcezza.
Cremoso, ritmato, simpatico e solare. Opposto al Brut Première di Roederer. Questo è un perfetto aperitivo croccante e scorrevole. Molto easy e aromatico.
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NV Drappier Champagne Carte d'Or Brut 84 Points
France, Champagne
(1/28/2019)
Degustato alla cieca. 75%PN
Fin troppo semplice e primario, quasi da metodo Charmat. Manca di brio e aromaticità. La bocca è un pò statica e formaggiosa, poco mobile e troppo giovane. Dolcezza del dosaggio e acidità slegate lo rendono sempliciotto e poco coeso. Delusione
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NV Erick Schreiber Champagne Extra Brut 91 Points
France, Champagne
(1/28/2019)
Degustato alla cieca. Si tratta della Cuvée Prestige su base 2010. ( 90%PN)
Complesso e molto aromatico. Pasticceria, liquore allo zabajone, canditi, pane appena sfornato. Molto meridionale, solare ed espressivo, ricorda il giallo del sole dell' Aube
La bocca è mielosa e glicerica, ma allo stesso tempo asciutta e dinamica.
Alla cieca ha qualcosa dell' aromaticità ossidativa di un grande Savagnin.
Vino molto di impatto: croccante, potente, grintoso, materico e salato.
Molto buono e gustoso, frutto di una biodinamica al servizio dell' espressività aromatica. Già pronto da bere.
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2007 Bollinger Champagne La Grande Année 90 Points
France, Champagne
(1/28/2019)
Degustato alla cieca. ( 70%PN)
Carne bianca, fiori e limone ghiacciato. Per nulla esplosivo, quasi timido, aereo e sfuggente. Si intravede al naso il sale e il mare che invaderanno al sorso.
La bocca ricorda il Brut Première di Roederer. Salato, amaro, frutta secca tostata. E' un vino d' impatto, pieno, teso e dal finale quasi violento e crudo, fin troppo.... Assolutamente da pasto
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NV Mouzon-Leroux & Fils Champagne Grand Cru L'Atavique Tradition 92 Points
France, Champagne, Champagne Grand Cru
(1/28/2019)
Degustato alla cieca. (80% 2013, 20% 2012/2011. 75% pinot noir, 25% chardonnay. Degorg. 10/2017. 3g/L.)
Lievitoso, glassato, ma molto composto e sicuro di sé. Leggiadro, iodato ed erbaceo. Ha una finezza sobria e discreta che lo rende davvero raffinato ed elegantissimo. Regna un' idea di malico da assenza di malolattica che ricorda il Parallele di Colin.
La bocca è talcata, quasi sporca, poi si allunga in verticale, si ripulisce, riluce e si libera di ogni fardello. Zenzero, pepe bianco, spuma di mare e cristallo. Buonissimo, la definizione della mineralità lucente.
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