Tasted Tuesday, June 3, 2014 by paolonardi with 1,666 views
attesa
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Subito il frutto, mela matura, poi il gesso bruciato e poi con qualche grado in più nel becchiere si materializzano prati fioriti in primavera, profumatissimi. Spezie ed erbe aromatiche completano il panorama. Purissimo, cristallino, più elegante che potente con un lungo finale sapido degno di un perfetto champagne di questa levatura.
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100% chardonnay verso la biodinamica. Agrumi e frutta esotica, spezie, un prato appena tagliato, poi c'è una nota minerale che sottende tutto, polverosa, quasi cipria il tutto molto compatto e tendente al dolce. Bocca fruttata da mela verde, poi si ritrova questa idea di gesso in polvere quasi astringente.
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mineralità potentissima, marina complessa e sfaccettata, si sentono proprio le cozze, le vongole i moscardini ma anche una nota fumè.. poi pompelmo, pepe bianco. Bocca perfettamente corrispondente tutta sulla sapidità e con una bella chiusura sugli agrumi.
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parcella di 1,4 ha, 100% pinot nero, biodinamica, deg 04/2011. Pietra focaia, una lametta da barba tagliente e verticale, tostatura e frutta secca. In bocca sfodera un grande inaspettato equilibrio, molto fine, si sente un bel frutto piacevole che accompagna la mineralità che diventa ferrosa.
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deg. 11/2011. Evoluto, quasi in ossidazione, frutta secca, mandorle, cioccolato bianco poi gesso. Grasso, morbido, il vino sta in piedi solo grazie ad una forte sapidità. C'è un'idea di uva surmatura e uno stile ossidativo nella vinificazione.
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piccola nota selvatica, carne, ferro, balsamico, naso tesissimo, poi il frutto, rosa, spezie da pinot nero ed erbe aromatiche. Bellissimo il leggero tannino, tornano i frutti di bosco e poi la ruggine. Il più equilibrato ed elegante fino ad ora.
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potentissimo e generoso, quasi troppo. La mineralità è quasi un calcio in pancia, poi le erbe aromatiche, il chiodo di garofano, speie, frutta secca, menta, i fiori. Lodevole complessità. Bocca arrogante, c'è struttura da vendere con un giusto equilibrio nonostante la muscolarità. Lunghissimo. che buono.
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(degustato alla cieca) Agrumi rossi, un cenno balsamico di erbe aromatiche, un soffio minerale, poi frutta secca, classicissimo, da proprio l'idea di uno champagne classico. Bocca molto tesa, spinge molto l'agrume, la mela, e poi lentamente mentre va in fade la sapidità rimane una bella scia agrumata che stenta ad andarsene.
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(degustato alla cieca) Frutto maturo, fiori bianchi, dolcissimo, si sente molto la liqueur, pare contenere grappa o acquavite. In bocca è una crema, quasi fungo porcino, avvolge tutta la bocca, morbidissimo. Non mi fa impazzire.
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(degustato alla cieca) Una bella pietra di salgemma, sbuffi agrumati che si fanno avanti qua e la, nocciola. Molto pulito. In bocca colpisce la struttura che letteralmente spazza via i due vini precedenti, la carbonica lavora in maniera potente ma non aggressiva. Finisce classicissimo tra sapidità, acidità e una bella sensazione terrosa. E' buono ma non particolarmente emozionante.
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Ramato, austero, tagliente, un cenno floreale. Delicatissimo, pochissimo frutto, sicuramente da non servire troppo freddo, si rischia di farlo sparire. Non l'ho capito. Devo riassaggiare.
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(degustato alla cieca) Prima i fiori, poi note scure di noce. La bocca è strutturata si piazza nel centro bocca e poi scende lentamente come un liquido denso che decanta per gravità. Molto complesso, persistenze sul frutto maturo e gesso.
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(degustato alla cieca) Erbe aromatiche, il più aereo di tutti, tesissimo. Sotto c'è la mela verde, i fiori bianchi, qualche nota ossidativa. Bocca molto buona, finisce morbidissimo sulla frutta bianca con una sensazione zuccherosa e dolce.
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(degustato alla cieca) Note di evoluzione e lunga sosta sugli lieviti. Mineralità salmastra, terra, tartufo, estroverso ed espressivo. In bocca è morbido, elegantissimo ma non molto intenso. Il naso mi ha ricordato molto il Comte de Champagne 1998 ma meno sfaccettato.
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(degustato alla cieca) In questa degustazione di vini fatti bene ma poco emozionanti si stacca subito dagli altri. A partire di come scende nel bicchiere e dal colore. Giallo dorato brillante, regala profumi leggeri di fiori e frutta secca, mare ed erbe, roccia e funghi, affumicature, pare un borgogna, complesso. Bocca incantevole, il frutto, un gusto inscindibile, sa di Krug. T'ho beccato. Ci sarebbe da dedicargli un sonetto altro che note di degustazione.
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miele di castagno, terra, frutto disidratato, mela cotta, albicocca, ossidativo, mineralità iodata. In bocca aromaticità simile al naso finale sugli agrumi da arancia matura. Poca sapidità, caldo, medio.
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Metallico, lastra di sale, tagliente, pare il profumo del vento al mare, gomma bruciata, agrumi, bianco del limone, fiori bianchi, bacon abbrustolito. Evapora in una nuvola di bollicine lasciando una lunga progressione prima agrumata e poi minerale, persistente con l'alcool al posto giusto. Semplice ma incisivo, lascia il segno.
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Zafferano, fiori di zagara, mandorle, mallo di noce, ossidazione da marsala. Uva surmatura. L'acidità c'è ma lo trovo cotto, morbido, rimane molto persistente sulla mela matura. Champagne proprios strambo da abbinare, lo vedrei bene su un coniglio alla cacciatora. Fermentazione tutta in legno nuovo.
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Balsamico, timo, origano, gesso, melograno, succa d'arancia, china. Bocca virtuosa torna l'agrume rosso tanto che mi ricorda le mie colazione invernali. Lunghissimo e sottile finale in cui si rincorrono le erbe aromatiche, il frutto, la roccia. Stile molto personale. Buono
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Minerale, frutti caldi, pietra bruciata, caramello, surmaturo, caldo. Un po' sbilanciato. Finisce amaro e esce molto calore alcolico in bocca. Non mi piace
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Agrume, pompelmo maturo, mare freddo in burrasca su un traghetto d'inverno (si proprio quell'odore li!), gesso, fieno, poi i fiori. Naso complesso, dolce, salato, fresco. Lascia senza parole, avvolgente, lunga dinamica aromatica a farci ricordare il caleidoscopico naso dove la dolcezza si contrappone al sale. Elegantissimo, come tutti i vini con stile e carattere ha un sapore tutto suo.
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Funghi, tartufo, l'ossigeno ha lavorato parecchio qui, scoglio e conchiglie da scoglio, miele di castagno, erba secca, molto complesso e scuro. In bocca si accende di una brillantezza invisibile al naso, con una sapidità che diventa fresca e dissetante. Struttura masticabile. C'è l'idea del sole, del frutto della freschezza di un alba estiva al mare. Peccato per il naso un po' stanco.
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Paglia, resina, canfora, mela gialla, zafferano, note fumè, a tratti sembra un distillato. Freschissimo con note aromatiche dolci di cannella. Verticale, meno complesso del precedente ma che buono!
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(degustato alla cieca) Esordisce con un grosso frutto, arancia rossa, poi erba fresca, con una grande e spessa massa gessosa in sottofondo, spezie, pastafrolla. Struttura importante, tutta giocata sulla sapidità sottile e gli agrumi. Un po' monocordo ma buono, Bello il gioco della carbonica con un potente mousse iniziale.
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(degustato alla cieca) Qui la frutta è bianca e la mineralità è più marcata, si intuisce la sapidità del vino e c'è una tensione olfattiva a modi corda di violino. Vegetale, citrico, metallico, sembra tintinnare come un campanellino. Freschissimo, sapidissimo, è tutto profumi e retrolfatto e non pensi al resto. Buono!
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(degustato alla cieca) Delicato, mostra una commistione di gesso e calcare, poi la mela cotogna, decisamente evoluto. Molto fresco ma trovo anche in bocca note eccessive di ossidazione. Manca qualcosa in persistenza e sapidità.
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(degustato alla cieca) Fragrante profonda e pungente, seppure delicata, mineralità. Rocce sbattute, mi ricorda l'odore delle rocce bianche delle dolomiti scaldate dal sole. Elegantissimo, potente sulla durezza che lentamente si lascia sopraffare da un bel finale di frutta secca.
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(degustato alla cieca) Sferico, raffinato, fiori di zagara, muschio, sottofondo minerale bianco. Morbido, più glicerico di tutti i precedenti, meno complesso del Vilmart con la dolcezza (non stucchevole) in evidenza.
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(degustato alla cieca) Ti fa rizzare il collo, sta una spanna sopra gli altri. Terra e mineralità, vino di terroir, pietra focaia, qualcosa di bruciato, molto complesso e un vero piacere da tenere sotto il naso. Irruento con un'importante apertura nel retrolfatto che racconto per filo e per segno tutto ciò che il suo profumo ha promesso.
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dorato antico, proprio un bel colore. La prima olfazione è potente tutta sul frutto rosso e sul gesso, tutto d'un pezzo, completa il quadro un sottofondo di crema pasticcera. Bocca rustica all'inizio monopolizzato da una volatile fuori controllo che lascia spazio ad un finale sapido lento e progressivo. Non proprio un esempio di eleganza ma penso che sarebbe perfetto con un coniglio alla cacciatora.
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Ammazza quanti fiori! Mineralità verticale pungente, generoso ma compatto e moncorde. Molto zucchero, denso, con una persistenza ed una presa di possesso della bocca impressionante. Mi piace molto, nonostante l'alto dosaggio è equilbratissimo.
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tonde ossidazioni maltose da marsala o distillato. Muschio, miele. Bocca spiazante: l'attacco prima è coerente con il naso poi lentamente si trasforma e ringiovanisce facendo bella mostra di una inattesa freschezza e una importante sapidità. Sapientemente costruito.
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Brezza marina, verticale e profondo, delicato ed elegante, mi intriga. In bocca ha un'intensità floreale che riempe il naso. Scende benissimo, equilibrio perfetto dove la struttura e il peso del vino evaporano in una nuvola di profumi.
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frutto rosso, geranio, sottobosco, funghi freschi, classicamente bollinger. Basato sulla frutta si allarga su note aggraziate di rose e dolcezze varie. Potente ma mai stonato, elegantissimo.
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Subito vibra, teso su un accordo (un SOL7) solare e ricco di scintillante mineralità. Erbe aromatiche da borgogna bianco, agrumi. Qui parla prima di tutto la grande annata per davvero. Più vino che champagne, morbido fresco sapido completo equilibrato. Il riassunto di Aÿ.
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salvia, zenzero, frutta secca, erbe, fiori, tutto questo è il Beaufort che adoro, salinità spinta, tagliente, poi la mela cotogna e qualche spunto ossidativo piacevole che dona sfericità al vino. Non ai livelli dell'altra bottiglia, comunque strepitoso.
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affumicato, pietra focaia e mela matura. Gas (è una sensazione minerale complessa che non so descrivere altrimenti). Agrumi. Bocca interessante, sembra tostato, lungo e gustoso, equilibrato. Ni.
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Torba, sembra un distillato, bella la bocca è grassa ma non lunghissima.
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soffio minerale potente, pungente, penetrante poi il frutto. E' tutto giocato sulla sua irruente personalità e duplice espressione fruttata/minerale. La sintesi di Ambonnay. Il finale è leggermente amaro di lieviti.
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Classico pinot nero su gesso, grasso, pasticceria, erba e torba, ricco ed elegante. In bocca ha grande struttura, pieno corpo, salgono gli agrumi poi la sapidità marina e un finale che vira leggermente sull'amaro per via del tanto sale.
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50% chardonnay e 50% pinot noir da Bouzy. Pietra bianca, non solo il gesso (calcare). Bianco anche nei fiori e nel frutto, pasticceria, segue il mare. Elegante, scolpito. Bocca non troppo acida, più sapido che fresco, mare e erba appena tagliata. Finale lungo ma sottile, in sordina.
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90% chardonnay, 10% pinot noir da Verzy. 36 mesi sur lie. Buccia di agrumi, intuita salinità con una lieve tensione tra elementi grassi di struttura e pungente mineralità marina. Anche cipria e gesso in polvere e fruttato bianco. Bocca tondeggiante di fiori appassiti e frutta che lentamente si affina e vira verso note saline classiche. Buono
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6 annu sur lie. Liquoroso di miele, quasi un passito, funghi, tartufo bianco. Segue bocca estrema con inizio sull'ossidazione quasi da marsala e una freschezza/salinità che inaspettatamente bilancia il tutto.
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vegetal/minerale, pietra focaia, ricorda uno chablis, molti fiori. Acidità limonosa appena contrastata dal poco zucchero della liquer. Mi piace, marino, tagliente, anice.
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Da Verzy, 90% pinot noir. Dolce di crema pasticcera, balsamico di menta, fa capolino il gesso, naso orizzontale e meno peculiare dei due precedenti campioni. Poi agrumi+mela+salmastro+erbefresche. Equilibratissimo, sembra riportare bilanciamento nella degustazione riazzerando la bocca. Molto classico con questa alternanza dolce/salato.
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2/3 pinot noir, 1/3 chardonnay; 5 anni sur lie; deg. 4/2010. Compresso, inizia un po' in riduzione, funghi porcini secchi reidratati, rosa appassita, muschio, gesso. Bocca tonda, tornano i funghi alternati a frutta e miele. Finisce salatissimo come tutti gli altri ma si presenta come il più evoluto della serata.
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Distillato di pietra bianca, affumicature, funghi freschi, vino da terroir ma di grande eleganza. Bella apertura, mele buone, poi fiori, poi fiori, poi fiori. Equilibrio salino che si bilancia con un'incredibilmente definita idea dolce di polline. Wow.
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Ricco, sferico, frutta secca, frutta surmatura, note erbacee, sottofondo gessoso penetrante e una lieve sensazione salmastra; naso decisamente complesso. Grande strutturo, grasso ma equilibrato da freschezza e soprattutto sapidità. Perfettamente sferico. Molto persistente.
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Salato, umido di mare, timide dolcezze di zucchero filato. Bocca sulla frutta bianca e fiori. Teso all'inizio evolve molto bene equilibrandosi, finisce con fiori che lentamente si assottigliano in agrumi e sale.
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profuma di gamberi freschi, molto teso, tartufo bianco, terra, olive verdi, capperi sotto sale. Bocca leggermente sbilanciata sulle durezze acido/limonose. Meno lungo e meno complesso dei precedenti.
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Roccia, floreale, agrumi canditi, mosto, cipria, rustico. Finisce un po' corto sulla frutta, un gradino sotto ai primi due.
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pietra focaia e mineralità salmastra, alghe, poi note dolci di biscotti e fiori. In bocca si susseguono riccamente agrumi, mineralità, fiori e dolcezze di pasticceria.
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Questo vino ha appena sparato. Polvere da sparo, alghe, terra, marmo, sottobosco, menta e funghi. Bocca strepitosa, lascia il mare in bocca. Struttura ed eleganza. Squisito.
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Deg. fine/12. Annata calda, lieve nota ossidativa, vegetale cotto simil-brodo molto forte. Scaldandosi erbe aromatiche, mineralità gessosa morbida tonda e avvolgente. Bocca con inizio prevalentemente verde che lascia lentamente spazio a fiori dolci, poi sapidità, poi finisce su arancia. Lungo, frizzante, pungente e sbirluccicante di paiette.
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funghi porcini netti, poi gesso, tanto gesso in polvere. Leggero e molto compatto è uno splendido rasoio più acido che sapido. Guizza giù nel palato come un fuso con un finale limonoso e di mare. Grande persistenza, equilibrio e pulizia.
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5 anni sur-lie. Note simili al precedente anche se all'inizio più compresso e maturo. Combustione, sottobosco e altre note scure poi agrumi (mandarancio). Più sferico e completo dei due campioni precedenti, ha una marcia in più. Nel finale ci sono note di bruciatura quasi amara, nel complesso la sapidità è meno incisiva, credo una conseguenza della maggiore struttura estrattiva del vino.
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seltz all'arancia, profuma di champagne, sarebbe un naso incredibilmente didattico per introdurre un appassionato poco esperto alla cote de blanc. Combustione, gesso, sensazione massa acida agrumata. Bocca imperiosa e potente. finale nocciolato. Equilibrato ma ad alto volume.
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gomma bruciata, cenni terpenici (sapone), sensazione di panificazione, scorza di limone candita. Bocca intrigante con un peculiare bilanciamento tra acidità e zuccheri che mi ricorda un riesling. Il vino è molto semplice e non particolarmente emozionante.
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mele e spezie dolci, sin da subito si intuiscono struttura ed estratto, bosco e sottobosco, burro, fiori gialli, intrigante, yogurt agli agrumi. In bocca al contrario di quello che mi aspettavo si apre su note fresche di erbe ampie e leggere, poi incenso. Gran bel vino, ricorda per la bocca che pare volteggiare tra gli aromi un grande borgogna. Buonissimo.
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deg 06/12, 80% pinot noir / 20% pinot meunier. Frutta matura calda di sole, bruciato, tostato, nocciola, gesso e fiori appassiti. In bocca frutto dolce, quasi caramellato che va assottigliandosi su note vegetali amare. Corto e carente di acidità. Dimostrazione del limite del pinot noir in cote de blancs
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carico di toni gialli, pietra, freschezza vegetale verde di erba umida, erbe aromatiche, noce moscata, fieno, frutto bianco, maturo, mela cotogna. Bella struttura, imponente: attacco fruttato, poi dal centro bocca sale. Gustoso, piacevole, vigoroso, eccellente. Pompelmo rosa.
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sottilissimo, marino, salsedine, teso. Gran gioco della carbonica che crea la morbidezza di insieme necessaria a bilanciare il vino. Sempre salato ma meno incazzoso ed aggressivo del precedente. Mi piace meno, più giocato sulla delicatezza che sull'incisività.
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forti note ossidative, tondo, parrebbe un pinot nero. Poi mineralità profonda e statica (inteso come il contrario di ribollente): roccia. Spezie e fiori completano il quadro olfatti, complesso e intrigante. La bocca rispecchia bene il naso, rotondo ma ben equilibrato da un'importante spina acido/sapida. Lunghissimo su note di fiori dolci, spezie dolci e nocciola.
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Piccolo ed elegantissimo naso in divenire, tutto in sordina come l'incipit di un brano di musica classica. Mineralità bruciata, complessa, polvere da sparo, poi attaccano le spezie, i fiori, incredibile e piacevolmente complessa personalità. Grandissimo vino, scivola via e lascia una traccia precisa, di agrumi, di sale, di fiori, di tutto, come se avesse indelebilmente marcato il palato. Equilibrio commuovente.
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Benzina, idrocarburi, gesso, olive nere, arachidi, smalto, spezie dolci, minerale salmastro, ricco, ma meno convincente del Salon. La carbonica risulta un po' esuberante ma te temo che questo assaggio sia stato penalizzato dal fuoriclasse precedente.
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Purtroppo leggermente guastato da un inizio di tappo. E' un pinot nero dal profilo inedito per me. scordate il frutto. c'è una sensazione di struttura ma qui è declinata esclusivamente sull'estrazione minerale. Una miniera. Mi riprometto di riassaggiare quanto prima.
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Deg. fine/2012. Crema di limone, ostriche, prato falciato, roccia bianca, muschio fresco, buccia di agrume, affilato, raffinato, pulito. perfettamente coerente con il naso con il finale di una bell'ostrica. Da assaggiare tra qualche anno, lunghezza e volume encomiabile
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Deg. fine/2012. Generoso di pasticceria, gesso, pasta di mandorla, cipria, confettura di fichi, creme brulèe. Ricco e ciccione. In bocca è dolcissimo con ritorni sapidi/freschi nel finale. Lungo su frutta secca e sale.
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Deg. fine/2011. Timidissimo, nocciola tostata, polvere da sparo, scorza di limone, classicissimo e inconfondibile. In bocca manca un po' di incisività. Chiude su note di frutta matura e c'è meno sapidità di quella che ti aspetti.
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Deg. 06/2010. Note di cereali fermentati, frutta secca, marino, naso mutevole, da un inizio ossidativo lentamente si fanno avanti i fiori, poi mineralità di conchiglie. Bocca clamorosamente sapida, dalle ostriche ai gamberi. Vorrei assaggiare il 2002 e il 2004.
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Mineralità punto e basta, crema pasticciera al limone, panificazione, pietra focaia, mare, funghi e tartufi; inconfondibile. Bocca perfetta, equilibrio sapido e gioco tra dolce/salato, terra/mare. Assoluto. Splendido.
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Sobrio, equilibrato già al naso, attaccano prima i fiori, poi le erbe aromatiche, gesso, terra, funghi. "Classico". Classica anche la bocca, si stacca l'acidità qui declinata su note fruttate da pinot nero, poi gesso. C'è quasi una sensazione pseudotannica. Riassunto di struttura ed equilibrio.
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Note da vecchio rhum, malto, caramello, dolce ed evoluto, boisée, spezie dolci, gomma bruciata, salsedine. Bocca piena, rotonda, ricorda il belle epoque, burroso, panificazione, salato. Stranissimo, mi piace molto, ti trascina in un vortice di gusto tra dolce e salato.
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Timido, classico, una via di mezzo tra la grande dame e il winston churchill, note dolci ed agrumate si inseguono compatte come se avessero ancora bisogno di ossigeno per definirsi. Bocca di gran carattere meno complesso del precedente più giocata sulla freschezza del frutto e il gesso. Lungo.
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frutta secca, torba, paglia, mineralità profonda e vivace. Bocca secca, dritta con un'acidità da mela cotogna matura. Chiude in fretta un po' maturo. Sottile, preciso "contenuto".
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Da vigne a piede franco prefillossera su terreni sabbiosi. Mineralità bruciata, forte balsamicità, frutta secca, olive verdi, burro, floreale e fruttato bianco. C'è la sensazione di avere materia nel bicchiere. Bell'attacco minerale, frutto e poi di nuovo finale sapido. Purtroppo ha un netto crollo al centro bocca.
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ricotta, funghi, terra, miele di castagno, frutta secca, evoluto ma nel complesso stabile e gradevole. Bocca ugualmente evoluta, chiude velocemente al limite dello stucchevole con una scia salata amara.
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Salvia, anice, frutta bianca, molto spezie, noce moscata, balsamicità mentolata, il naso fresco e vitale di una mattina di primavera. Nobile. Nonostante l'abbondante carbonica lascia una bocca pulita, gustosa, piacevole in cui tornano ordinatamente le erbe aromatiche, le spezie, un bel frutto. Completo.
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grasso ma fresco, rosa, dolce di frutto, segue bocca ricca e glicerica con una piacevole freschezza fruttata. Non un campione di complessità ma piacevole. pulito.
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mortadella, organico essiccato o meglio affumicato, borotalco, menta, cipria, dolcezze di fiori, il naso è intrigante ma ci vuole uno sforzo ad andare oltre a certe puzze. Bocca corta sulla frutta. comunque onesta.
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Austero, chiuso, scuro, frutto rosso, terra. Bocca potente, tagliente, si sente la mancanza della malolattica ma l'acidità è molto ben integrata con il resto. Arriva tutto insieme come un cazzotto sul mento per poi lasciare una una lunga scia complessa ed ad altissimo volume. Molto buono.
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Teso di brutto, spezie, mineralità, bocca definitissima con un frutto che pare materializzarsi davanti ai miei occhi. Preciso, lungo, onesto, bilanciato, vinoso quasi dolce. Da formaggio?
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Dorato, classico, la buccia di agrume e la frutta esotica, poi appena dietro minerale bianco, pasticceria. Bocca morbida, pieno, giovane e scalpitante. Bell'impronta minerale e citrina frizzante. Leggero finale ammandorlato.
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Profuma di roccia marina, profondo, menta, bocca di agrume bianco, cedro e limone. Gran gusto, pare fatto ieri.
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carne arrosto bruciacchiata, saldatura, una profondità minerale intrigante che invita a scovare descrittori: frutti bianchi, fiori, il forno del pasticcere, mandorle. Ipnotico. Sorso perfetto, bolla che è crema, sotto picchia l'acidità. Grande eleganza, lunghissimo.
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Fiori appassiti, autunnale, mandorle, burro di cacao, camomilla, miele, mela golden, carne arrosto. Bocca ancora viva, con un'aromaticità verde di caffè, di frungo crudo, di terra. Non è male ma è totalmente oscurato dalla forza vibrante del 96.
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Funghi ovuli, pesche sciroppate, soffusa sensazione salmastra cotta, fiori appassiti, zafferano, mandorla, marsala, torba. Un naso anziano ma loquace, espressionista. Bocca attacco onesta di frutta matura poi crolla improvvisamente al centro bocca lasciando ben poco da dire.
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di nuovo funghi, erbe balsamiche fresche, mare, pasta di mandorle, salvia secca. Bocca da passito di pantelleria con lo zucchero avanti, frutta secca, miele e un sibilo acido che prova a riequilibrare il tutto. Sa di pasticcino. Estremo, mi piace.
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Salinità ferrosa, sale e iodio, sapone, mela. Più austero dei precedenti, ancora compatto, signorile. Bocca integra con quella sensazione salata piacevole e delicata, non lunghissima ma incredibile dopo tutti questi anni. Da provare a tavola.
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Mare d'inverno, canditi, pasticceria, peperone, ciclamino, menta. Naso semplicemente splendido. Bocca clamorosa, dolce di miele, gustoso, maturità, salinità. Piacere puro.
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NV Moët & Chandon Champagne Brut Réserve Impériale
France, Champagne
Da sole uve grand cru e premiere cru. Netto sugli lieviti e crosta di pane con sfumate di mele mature e un piccolo accenno gessoso. Mousse molto morbida con un inizio acido limonoso e un finale quasi candito. Morbido e addomesticato.
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NV Veuve Clicquot Champagne Cuvée Saint-Petersbourg Brut
France, Champagne
note di pasticceria, crema agli agrumi e un piccolo cenno floreale e di pietra focaia. Posato e ben fatto manca di personalità in bocca. Il finale è sapido verdastro.
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NV Ruinart Champagne "R" de Ruinart Brut
France, Champagne
Pietra focaia, spezie (pepe bianco), Importante mineralità gessosa e calcarea. Naso dritto, verticale, profondo anche agrumi canditi. In bocca è morbido in senso buono, perlate finissimo con una lunga scia composta ed equilibrata tra frutto e componenti minerali. Davvero ben fatto ma non particolarmente emozionante. Un classico champagne da tutto pasto.
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NV Laherte Frères Champagne Blanc de Blancs Brut Nature
France, Champagne
Deg. 10/11. Qui il vino base è fermentato in legno. Bignè alla panna, agrumi (lime) con una mineralità salmastra diffusa. Bocca delicata tutta giocata su una imponente sapidità bilanciata da un perlate sottile e raffinato.
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NV Gosset Champagne Brut Grand Blanc de Blancs
France, Champagne
Selezione di grand cru dalla Cote de blanc. Fiori e gesso, una sottesa eleganza che emerge mano a mano che si scalda il bicchiere. In bocca è finissimo, floreale, cremoso, evapora e cresce di intensità mano a mano che passano i secondi dopo la deglutizione. Bocca da manuale!
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NV Jacquesson & Fils Champagne Cuvée No. 735
France, Champagne
Deg 05/11. Fiori e frutta, note complesse di spezie, mineralità quasi bruciata. Molto lungo, pieno e di grande struttura, quasi grasso con una sapidità che emerge lentamente sul retrolfatto. L'ho trovato più cupo dei precedenti assaggi. Un grandissimo Champagne con un grande rapporto qualità prezzo.
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